LA DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO (GAMBLING)
Giocare d'azzardo è un comportamento estremamente diffuso, tollerato e anche socialmente incentivato. La dipendenza dal gioco è l'unica dipendenza legale senza uso di droghe riconosciuta ufficialmente dalla psichiatria americana come un'alterazione psichica originata dal disturbo del controllo degli impulsi.
Gli impulsi incontrollati sono accompagnati da una forte tensione emotiva e non si lasciano influenzare dal pensiero riflessivo.
Quando il dipendente si abbandona al gioco attraversa un momento di sommo piacere, che può raggiungere il livello della sbornia o dell'estasi, causato dalla sensazione che il tempo si sia fermato e dal fatto che il soggetto esce da se stesso per entrare in uno stato di coscienza particolarmente alterato.
L'impulso irresistibile a giocare riesce a cancellare nel gambler il senso di colpa, che viene nascosto dietro false razionalizzazioni, ragionamenti apparentemente veri ma ingannevoli. "Giocherò solo fino a tale ora e a tale momento"; "Dato che sto vincendo, devo continuare... devo approfittare della fortuna"; "Ora che sto perdendo non devo smettere... devo rifarmi"; "Non giocherò più".
È un circolo vizioso: se il giocatore dipendente perde, tenta di continuare il gioco per riguadagnare i soldi persi, e, se vince, continua a giocare perché sente che è il suo giorno fortunato. Lo stimolo che può scatenare l'impulso al gioco può essere un fattore esterno o circostanziale, come il luogo, l'ora o la situazione, oppure può essere un fattore interno personale di tipo affettivo o cognitivo. In entrambi i casi, il gambler arriva alle stesse conclusioni: "Oggi mi sento fortunato, è il mio giorno".