Il termine Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) fa riferimento a un disturbo o disagio caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.
Nei disturbi alimentari l'alimentazione può assumere caratteristiche assai disordinate, ossessive e ritualistiche tali da compromettere la qualità della nostra vita e dei nostri rapporti sociali.
I disturbi dell'alimentazione comprendono comportamenti estremamente problematici come seguire diete rigide, abbuffarsi in segreto, vomitare dopo i pasti, calcolare le calorie in modo ossessivo. Tuttavia i disturbi alimentari sono molto più complicati delle semplici abitudini dietetiche poco salutari.
Il nucleo centrale di questi disturbi implica atteggiamenti distorti e auto critici sul peso, sul cibo e sull'immagine corporea. Sono questi pensieri e sentimenti negativi che danno vita ai comportamenti dannosi.
Le persone che soffrono di un disturbo alimentare usano il cibo per gestire emozioni fastidiose o dolorose. Restringere l'alimentazione per esempio viene usato per avere l'illusione del controllo. Abbuffarsi o mangiare in eccesso contribuisce ad alleviare temporaneamente la tristezza, la rabbia e la solitudine. Eliminare il cibo (con purganti o con il vomito) è il comportamento utilizzato per combattere la sensazione di disgusto e disperazione. Con il passare del tempo, chi ha un disturbo alimentare perde la capacità di vedersi in modo obiettivo e le ossessioni sul cibo e sul peso cominciano a dominare ogni aspetto della vita.
Il comportamento alimentare è controllato da numerosi fattori che comprendono: l'appetito, la disponibilità di cibo, le abitudini famigliari, culturali e generazionali e i tentativi di controllo volontario.
Seguire una dieta per ottenere un corpo più magro di quanto sarebbe necessario in termini di buona salute è un comportamento molto "pubblicizzato" dalle tendenze della moda, dalle industrie alimentari e in alcune professioni. I disordini alimentari comprendono gravi disturbi nel comportamento alimentare, come riduzioni estreme e dannose dell'apporto calorico giornaliero, grave sovra-alimentazione e inoltre sentimenti di disagio o eccessive preoccupazioni riguardo al proprio peso o il proprio aspetto.
disturbi alimentari non sono dovuti a mancanza di volontà; sono vere e proprie malattie curabili nelle quali certe abitudini alimentari errate diventano schemi comportamentali disadattivi fuori dal controllo dell'individuo.
La terapia ha un ruolo cruciale nel trattamento di anoressia e bulimia. Ci sono molti modi in cui lavorare sul problema, ma la terapia ritenuta più efficace per i disturbi alimentari è la Terapia Cognitivo Comportamentale.
La TCC ha come obiettivo la modifica dei comportamenti alimentari malsani e dei pensieri negativi irrealistici che li alimentano. Le strategie utilizzate servono per rendere le persone consapevoli del modo in cui il cibo viene usato per gestire le emozioni. Il o la terapeuta vi aiuteranno a riconoscere cosa scatena emotivamente queste reazioni e a imparare come evitare che ciò si ripeta. La TCC per i disturbi alimentare comprende anche l’educazione alimentare, la gestione del peso naturale, tecniche di rilassamento, training sull’autostima, le abilità sociali e l’assertività.
Anoressia e bulimia non sono semplicemente una questione di cibo. Si tratta dell’uso del cibo per far fronte a emozioni dolorose come rabbia, senso di inferiorità, paura, vergogna. I disturbi alimentari sono un meccanismo distorto che consiste nel rifiutare il cibo nell’illusione di avere il controllo, nell’abbuffarsi per consolarsi e nel purgarsi per punirsi.
Esistono strategie più utili ed efficaci per gestire le emozioni negative e possono essere imparate.