I cambiamenti del corpo hanno forte rilevanza ad ogni età. Ci basti pensare alla signora che scorge la prima ruga o al bambinone un po’ goffo che ancora non sa gestire il suo nuovo ingombrante corpo…
Durante l’adolescenza, in particolar modo, i cambiamenti sono molto rapidi e vistosi, quindi fortemente risonanti.
Inconsapevolmente le trasformazioni possono essere vissute come perdita del corpo infantile.
I cambiamenti maggiormente visibili sono l’altezza, il peso, la dimensione di certe parti del corpo, le proporzioni.
Strettamente correlata è la questione del confronto con i coetanei, che può influire sull’autostima: l’adolescente si concentra sulle differenze vivendo come definivo lo stato attuale del suo sviluppo; proprio per questo rimanere indietro assume il valore di inferiorità permanente, uno dei rischi che ne può derivare è quello della depressione.
Nei ragazzi essere precoce o tardivo, seppure si tratti sempre di allontanamento dalla norma, non assume lo stesso valore: i maschi più forti e più sviluppati (soprattutto relativamente alla comparsa dei caratteri sessuali secondari) risultano più popolari e meglio integrati.
Quelli con sembianze che ricordano ancora la fase precedente, cioè l’infanzia, possono invece essere presi di mira e rischiare di diventare vittime di bullismo.
In realtà non è tanto il compagno ad essere rifiutato quanto piuttosto ciò che rappresenta, a causa di un complesso fenomeno di rispecchiamento…
In ogni caso il ritardo rischia di relegare il ragazzo in una posizione di subordinazione psicologica e, se accade il modo continuativo, potrebbe influenzare alcuni tratti della sua personalità.
Nel caso delle ragazze il fenomeno può risultare anche opposto.
Sebbene anche per loro la voglia di diventare adulte possa facilmente giocare la sua parte, in alcuni casi lo sviluppo può essere considerato “pericoloso e da evitare”.
In questi casi sarebbe molto più desiderabile rimanere nello stato di preadolescente. A volte tale obbiettivo è perseguito talmente intensamente da portare l’adolescente a tentare di ridurre le proprie forme, agendo sull’alimentazione e sul peso ed attuando condotte più o meno pericolose.
Uno dei rischi estremi di questo fenomeno è l’anoressia.