Non è un problema essere buoni, lo può diventare quando il “buonismo” diventa un modo costante per far piacere agli altri a scapito dei nostri bisogni e desideri. Se in altro modo diventiamo “sottomessi” al volere degli altri.
L’obiettivo di essere sottomessi al valore degli altri nasconde in realtà il bisogno di evitare il conflitto e la difficoltà di dire le cose per le quali non si è d’accordo.
Si cerca quindi in ogni modo di compiere delle buone azioni per aumentare il proprio valore, mostrandosi sempre gentili e disponibili.
Spesso la persona non esprime la propria opinione anche se sa bene qual è, non sa bene quello che sente, quali sono i suoi bisogni e soprattutto come esprimerli.
Capita spesso poi che ci siano momenti in cui le emozioni esplodono e che la rabbia da tempo inespressa esploda tutta in una volta causando di conseguenza forti sensi di colpa per aver esagerato nei toni e nei modi in quella determinata situazione.
I sensi di colpa non fanno altro che aumentare ancora di più la necessità di mostrarsi “buoni” verso gli altri, perché ci si è comportati male.
La risposta è molto semplice: perché abbiamo imparato che le relazioni devono essere impostate in questo modo per far si che funzionino!
La persona ha imparato dall’infanzia a mettere i propri bisogni degli altri prima dei suoi e ad evitare a tutti i costi i conflitti dei quali ha estremamente paura.
Mette per primo i bisogni degli altri perché aveva molto probabilmente un genitore che stava male emotivamente e che aveva bisogno di attenzioni genitoriali dal figlio. Quindi il modo per instaurare una relazione con il genitore passava dalla necessità che il figlio si sintonizzasse sui bisogni del genitore più che suoi propri, non imparando a riconoscerli e reclamarli. E’ una modalità adattiva appresa fin dall’infanzia per motivi di sopravvivenza. Si doveva mettere per primi i bisogni degli altri per non essere abbandonati o puniti.
Questo porta a non sentire i propri bisogni e a non soddisfarli adeguatamente. A non reclamare sé stesso e i propri desideri. Ad avere di conseguenza vissuti ansiosi.
Inoltre evita a tutti i costi i conflitti perché solitamente nella sua famiglia ha visto gestire i conflitti in modo violento che alla fine portavano ad ansia, malessere, infelicità e risentimento.